I Cannabinoidi sintetici: l’uso, l’abuso e le conseguenze

Dopo averli ‘presentati’, una domanda è d’obbligo: perché il consumo di CS? Nonostante i rischi, sono molteplici le motivazioni che inducono acquisto e consumo di prodotti a base di CS. Interviste, questionari e studi analitici di forum online hanno evidenziato come i consumatori siano principalmente motivati dalla curiosità verso queste nuove sostanze e dall’aspettativa di effetti intensi. Elementi d’attrattiva sono inoltre la “legalità” percepita del prodotto stesso, la difficoltà di rintracciamento tramite test di screening come gli esami delle urine e la disponibilità a fronte di temporanee carenze di cannabinoidi classici sul mercato.

Quali gli effetti ricercati?
Senso di rilassatezza, miglioramento del tono umorale ed esperienze di alterazione sensoriale e temporale che permettono di evadere dalla realtà circostante sono le sensazioni più desiderate. Alcuni consumatori riferiscono che a seguito dell’assunzione di specifici CS è comune sperimentare fenomeni allucinatori e un intenso stato di euforia. La durata degli effetti è variabile da pochi minuti a 6 ore e la loro insorgenza dall’assunzione è tipicamente rapida, entro 5 minuti (rari casi hanno riportato un esordio degli effetti a distanza di ore).

Quali gli effetti avversi?

Gli effetti avversi riscontrati da numerosi studi evidenziano che i CS provocano effetti simili al THC, ovvero: alterazioni dell’umore, del sonno, della percezione, della temperatura corporea e, in particolare, della funzione cardiovascolare. Ma anche altri. Marcate alterazioni cardiache, come palpitazioni e tachicardia (con alterazioni all’ECG), disfunzionalità dell’apparato gastrointestinale e renale. I pazienti, a seguito dell’intossicazione da CS, arrivano in ospedale comunemente con dolore toracico. I sintomi psichiatrici maggiormente riportati e clinicamente rilevanti sono la presenza di episodi psicotici , anche di lunga durata, attacchi di panico e forte ansia. Sono stati segnalati anche deliri, allucinazioni (principalmente acustiche e visive), paranoia, agitazione e comportamento aggressivo. I sintomi neurologici avversi possono comprendere anche convulsioni , distonia e tremori. Altri effetti collaterali frequentemente citati includono nausea, vomito, sudorazione e depressione respiratoria.

La letalità dei CS e il rischio dipendenza

I CS sono quindi tossici per l’organismo umano e potenzialmente mortali. I casi di decesso indotto dall’assunzione di CS sono rari ma esistono, come segnalato nell’estate 2020 in uno stato europeo rispetto a un cannabinoide sintetico di recente comparso sul mercato. Proprio per i profili disomogenei dei CS, non esiste un antidoto specifico per l’intossicazione. Pertanto, il trattamento clinico delle manifestazioni si basa principalmente su un monitoraggio intensivo di tutti i segni vitali, una terapia di supporto ed esami accurati anche di carattere tossicologico. Oltre gli innumerevoli effetti collaterali indotti dall’uso di CS, recenti ricerche mediche evidenziano che tali sostanze hanno un maggiore potenziale, rispetto alla cannabis, d’instaurare una dipendenza. Sono stati riscontrati modi di utilizzo dei CS coerenti con gli attuali criteri del disturbo da uso di sostanze, cioè perdita del controllo, tolleranza, craving e sindrome da astinenza. L’entità dell’astinenza probabilmente corrisponde alla quantità di utilizzo di CS, sebbene possa essere esacerbata da altri fattori (ad es. potenza, poliassunzione, comorbidità psichiatrica). Riassumendo? Il consumo di Cannabinoidi Sintetici colpisce per l’estrema complessità, per le conoscenze limitate che se ne hanno e per il rischio che rappresenta per la salute pubblica, in particolare quella dei giovani consumatori. La proliferazione di queste sostanze tiene un passo serrato: per accorciare le distanze bisogna condividere le conoscenze e fare prevenzione. In primis tra i giovani.

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Pubblicato su Cannabinoidi, News.
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