Sono agitata e voglio vedere i miei amici, ma come faccio a non farmi beccare?

Da oggi vogliamo condividere con voi una serie di suggerimenti e consigli per provare a rispondere alle domande che, più di frequente, gli adulti di riferimento degli adolescenti e gli stessi ragazzi rivolgono ai nostri operatori in questo periodo di emergenza sanitaria.

di Ilaria Capucci e Giulia Solignani

Ci chiede Elisa, 19 anni:
“Può succedere che mi senta spesso agitata, ho voglia e bisogno di uscire per vedere gli amici liberamente, ma devo sempre trovare strategie per non farmi beccare, sia dalle forze dell’ordine che dai miei genitori. Non ne posso più!”

Nella Fase 2 è importante non lasciare andare gli sforzi fatti finora, anche se risultano ancora più difficili, in quanto la “zona di grigio” di ciò che è possibile fare è più grande di prima: possiamo uscire, ma non per incontrarci con gli amici, e questo ci sembra un grande controsenso! La ricerca di qualcosa che ci calmi e che compensi il desiderio di normalità è forte, per cui poter reperire sostanze che consumavamo abitualmente può essere la prima azione che ci ricorda cosa facevamo prima del Covid-19. Ma al contempo ci espone a rischi, come incorrere in una sanzione onerosa, gestire le difficoltà degli effetti indesiderati delle sostanze, che possono essere inattesi dopo un periodo di consumo ridotto o sospeso. Potremmo, per certi aspetti, non riconoscerci più.

Come possiamo porci come adulti a contatto con i giovani?

Se notiamo che i giovani con cui conviviamo, faticano in questa Fase 2, può essere importante parlare con loro negoziando degli spazi di libertà, ma ricordando le regole del decreto, per co-costruire significati condivisi che possano incidere sulle proprie azioni. Non possiamo “salvarli” dalle conseguenze delle proprie azioni, perché apprendere dall’esperienza è una strategia utile al fine di esercitare l’autoregolazione di sé in relazione ai contesti.
Possiamo però esserci con la presenza e instaurare un dialogo, che includa effetti e rischi delle sostanze e dei consumi. Lo possiamo fare avvalendoci di serie tv da guardare insieme, ad esempio.
Possiamo essere modello, in quanto adulti di riferimento, per aiutarli e guidarli verso azioni di protezione, senza negare lo spazio di decompressione di cui hanno bisogno.

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