Carlo è sempre nervoso e non capisco perché. Cosa posso fare per aiutare mio figlio in questo momento?

Da oggi vogliamo condividere con voi una serie di suggerimenti e consigli per provare a rispondere alle domande che, più di frequente, gli adulti di riferimento degli adolescenti e i ragazzi stessi rivolgono ai nostri operatori in questo periodo di emergenza sanitaria.

di Ilaria Capucci e Giulia Solignani

Ci chiede Angela, mamma di Carlo:
È sempre nervoso e non capisco perché. Cosa posso fare per aiutarlo in questo momento?”

Chi prima consumava sostanze illegali come la cannabis ora non riesce a reperirle (o, se ci riesce, lo fa esponendosi a rischi maggiori rispetto all’epoca pre-coronavirus) e di conseguenza l’effetto rilassante di una “canna” lascia spazio a nervosismi, aumento dell’ansia e malinconia. Molto spesso si cercano sostituti legali come l’alcol (benché sia comunque vietato ai minorenni) o pseudo legali come la cannabis light (il cui consumo è vietato per legge) o cibi a base di CBD (il principio attivo con effetto rilassante della cannabis).

Come genitori avrebbe senso ragionare sui concetti di limite e di rischio: quanto si è disposti a rischiare per la sostanza? Quali limiti si è disposti a superare per riuscire a rilassarsi e in alcuni casi anche a prendere sonno?

Come adulti è opportuno interrogarsi anche sulle alternative possibili. In che modo può un adolescente scaricare le energie e i nervosismi in modo del tutto lecito? Una premessa necessaria da fare è quella di ricordare che tutte le emozioni che proviamo in questo momento fanno parte dell’essere umano e non vanno censurate ma accolte e capite. In questa situazione senza precedenti è del tutto normale sentirsi disorientati, frustrati, tristi, nervosi e anche in gabbia. Il consumo di sostanze può anestetizzare momentaneamente, ma anche enfatizzare lo stato d’animo del consumatore. Una buona strategia può essere quella di occupare il tempo con attività alternative che distraggano la mente dalla situazione senza ottunderla e senza rischiare una mancanza di lucidità.

La Fase 2 consente, con tutte le precauzioni del caso, di uscire per una passeggiata: è bene che questa possibilità venga sfruttata il più possibile per proporre attività fisica all’aperto o semplicemente un’immersione nella natura. Riscoprire una passione accantonata per mancanza di tempo o trovare nuovi hobby può essere un modo per incanalare le energie in un’attività piacevole e rilassante. In questo momento così complesso per la nostra psiche, anche la scrittura può avere un ruolo importante: imparare prima a dare un nome alle emozioni per poi farle uscire sotto forma di diario o di flusso di coscienza è sicuramente un metodo per fare chiarezza, per buttare fuori quello che proviamo e renderlo in un certo senso più governabile.

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