Alessandro sta tutto il giorno davanti a uno schermo a guardare serie TV, è apatico

Da oggi vogliamo condividere con voi una serie di suggerimenti e consigli per provare a rispondere alle domande che, più di frequente, gli adulti di riferimento degli adolescenti e gli stessi ragazzi rivolgono ai nostri operatori in questo periodo di emergenza sanitaria.

di Ilaria Capucci e Giulia Solignani

Ci chiede Luigi, papà di Alessandro:
Sta tutto il giorno davanti a uno schermo a guardare serie TV, è apatico non ha voglia di fare niente!”

Per molti/e adolescenti la vita in quarantena non si discosta quasi per niente dallo stile di vita che avevano prima della pandemia. Non uscivano mai, passavano la maggior parte del tempo on line e a guardare serie TV. Ora però questa non è più una scelta, ma un’imposizione e anche chi prima era a rischio di ritiro sociale, ora vive questa situazione con insofferenza. Il cosiddetto binge watching (ovvero la scorpacciata di TV che prevede la visione di un’intera serie in pochi giorni) aiuta a non pensare, a vivere in una dimensione diversa da quella reale e, anche per la durata media degli episodi, non richiede troppa concentrazione: è il compagno ideale di questa quarantena. Dal punto di vista dei genitori tuttavia, questa lettura può risultare una forzatura ed è comprensibile. Non tutte le persone però reagiscono in modo dinamico, o per lo meno non subito. Non tutti si sono improvvisati chef, atleti o maghi del fai da te in questi mesi. Molte persone passano le giornate in pigiama sul divano, a letto o davanti alla TV. Ce la sentiamo davvero di condannarle? Come genitori una reazione di questo tipo può sicuramente suscitare preoccupazione ed è consigliabile partire da qui per instaurare un dialogo: iniziare con “io sono molto preoccupato per te” avrà un effetto sicuramente diverso rispetto a “tu non fai mai niente, stai tutto il giorno sul divano”. Innanzitutto il figlio ha la consapevolezza di essere visto e non si sentirà giudicato. In questo modo sarà forse più disponibile ad aprirsi con il genitore. E’ importante imparare l’ascolto attivo, ovvero porre domande, riassumere il contenuto di quanto è stato detto per essere sicuri di averlo compreso correttamente. Ascolto attivo, empatia (intesa come capacità di mettersi nei panni dell’altro) e sospensione del giudizio (per quanto possibile) sono atteggiamenti imprescindibili per un genitore.

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