Cannabis, alcol e videogiochi: quali sono i consumi degli adolescenti?

Alcol, tabacco, sigarette elettroniche, cannabinoidi, social network e gaming. Cosa e come consumano i giovani italiani? E i coetanei europei? Le risposte arrivano dal nuovo rapporto Espad, realizzato a livello europeo in collaborazione con l’Osservatorio delle droghe di Lisbona.

Vediamo insieme i dati raccolti e proviamo a interpretarli.

L’Espad, lo European School Survey Project on Alcohol and other Drugs (ESPAD) è un progetto di ricerca che dal 1995 coinvolge 35 Paesi, 25 dei quali appartenenti all’Unione Europea. Ha l’obiettivo di raccogliere e condividere dati e informazioni utili a proposito dei comportamenti di consumo di sostanze (legali o meno) tra gli adolescenti. Come? Somministrando un questionario anonimo compilato da ragazzi tra i 15 e i 19 anni, studenti delle scuole medie e superiori. Il report Espad 2019, recentemente pubblicato, ha coinvolto circa 99 mila studenti provenienti da tutta Europa e, rispetto alle passate indagini, ha ampliato la propria ricerca approfondendo anche l’uso potenzialmente rischioso di social media, videogiochi e sigarette elettroniche, aspetti sempre più discussi per i possibili rischi rispetto alla salute psicofisica degli adolescenti.

Alcol e nicotina

I dati estrapolati evidenziano che l’alcol e il tabacco rimangono le sostanze principalmente consumate dagli adolescenti. Il consumo di alcolici, in particolare, risulta largamente diffuso, con una media europea del 79% degli studenti che ha dichiarato di averne fatto uso nel corso della vita e del 47% nel corso dell’ultimo mese; dati confermati in Italia con tassi rispettivi dell’84% almeno una volta nella vita) e del 54% (ultimo mese). Non meno marcato è il fenomeno del consumo di nicotina, il quale fa registrare in Italia il più alto tasso europeo di prevalenza di consumo abituale di tabacco tra gli adolescenti (32%). Sebbene il fumo di sigaretta sia la forma più comune di assunzione di nicotina, in costante aumento è l’utilizzo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti, con un tasso di prevalenza di consumo riferito all’ultimo mese del 13% tra gli adolescenti italiani. I dati Espad sottolineano inoltre che il 4,2% del campione totale ha dichiarato di essere attualmente un fumatore regolare di tabacco dopo aver provato in precedenza, prioritariamente ed esclusivamente, le sigarette elettroniche. Tale evidenza non esprime necessariamente un nesso di causalità, ma può sollecitare un maggior monitoraggio e analisi dei fattori che caratterizzano la possibile relazione tra i due stili di consumo di nicotina.

Nonostante l’impatto di questi dati, il report restituisce un costante e stabile calo dei consumi di alcol e tabacco dal 2007 a oggi, ritenendo che tale tendenza possa essere dovuta almeno in parte alle iniziative di prevenzione applicate e alle misure politiche incrementate nella maggior parte dei paesi europei, tra cui restrizioni all’acquisto di prodotti da parte di minorenni, campagne di sensibilizzazione e limitazioni pubblicitarie. Alcuni studi spiegano inoltre la generale riduzione del consumo di alcol tra gli adolescenti in tutta Europa come effetto di una “svalutazione” dell’alcol da parte degli adolescenti stessi. Si sostiene di fatto che la reputazione socio-culturale del bere possa essere cambiata tra i giovani in modo tale da far perdere al consumo di alcolici il suo potere simbolico indiscusso come rito di passaggio all’età adulta.

Cannabinoidi

I risultati Espad 2019 confermano inoltre che i cannabinoidi sono le sostanze psicotrope illecite più diffuse in Europa; la prevalenza media del consumo di cannabis tra gli adolescenti dei paesi coinvolti si attesta di fatto al 16%, indice stabile dal 2015 ma che presenta un’elevata variabilità tra i diversi paesi. Di tale variabilità è esemplificativa l’Italia, che si figura nel report come il secondo Paese per prevalenza di consumo di cannabinoidi tra gli adolescenti (27%) e la nazione con la più alta prevalenza di uso abituale (ultimo mese), stimata al 13% nel campione di riferimento. Di pari rilievo è il dato relativo al 37% degli adolescenti italiani che valuta come “facile” reperire all’occorrenza cannabinoidi e il dato del 4,4% dei giovani intervistati che ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis per la prima volta a 13 anni o prima. Stime e percentuali, sì elevate, ma che trovano riscontro concreto nell’utenza che quotidianamente è supportata e assistita dai Servizi sanitari, sociali ed educativi impegnati sul territorio.

L’Espad 2019 fornisce un’immagine del consumo di sostanze tra gli adolescenti particolarmente mutevole e complessa che apre al confronto su come la società e la cultura dovrebbero rispondere a queste evidenze per stimolare nei più giovani e vulnerabili la consapevolezza del consumo e della sostanza, la conoscenza degli aspetti legislativi connessi e la costruzione di rapporti di fiducia e supporto tra pari e con principali figure educative di riferimento.

Social e videogiochi

Tra i numerosi comportamenti di consumo degli adolescenti indagati, di particolare interesse e innovazione è l’approfondimento del tema riguardante l’utilizzo di social media e di videogiochi da parte degli studenti coinvolti. I dati mostrano di fatto che il 94% del campione abbia riportato di aver fatto uso dei social durante la settimana per una media di 2-3 ore in un comune giorno scolastico e di circa 6 ore (o più) in giornate non scolastiche.

In riferimento all’utilizzo dei videogiochi il 60% del campione totale ha affermato di aver giocato a un gioco digitale negli ultimi 30 giorni, in comuni giornate scolastiche (il tasso che sale al 69% durante i giorni non scolastici). L’utilizzo dei social media è risultato, nello specifico, più consistente nel campione femminile mentre la tendenza all’utilizzo dei videogiochi è prevalentemente maschile.

I rischi dell’abuso di tecnologia

I dati raccolti dall’Espad 2019 sull’utilizzo dei social e del gaming riflettono come lo sviluppo della tecnologia si sia inevitabilmente integrato con il quotidiano degli adolescenti, fungendo da facilitatore dei contatti sociali e creando uno spazio condiviso, anche online, per il gioco e il divertimento. L’altro lato della medaglia però dimostra che, anche in conseguenza all’emergenza sanitaria, l’uso della tecnologia da parte degli adolescenti sia inevitabilmente aumentato. Diversi studi hanno evidenziato come l’uso prolungato, eccessivo e problematico dei social media e videogiochi possa rappresentare un fattore di rischio per la salute degli adolescenti, rendendoli più vulnerabili all’insorgenza di quadri psicopatologici come disturbi del sonno, ansia, depressione ed esplicitando comportamenti e sintomi tipici della dipendenza. Il rischio è contribuire a un incremento dei sentimenti di solitudine, ritiro sociale, nonché delle problematiche per la salute associate a uno stile di vita sedentario. Dal rapporto 2019, di fatto, gli stessi studenti (46% in media) riportavano di auto-valutare il proprio rapporto con i social come “problematico”. E non sarebbe audace ipotizzare la stessa percezione da parte di molti di quei giovani che attualmente hanno limitate alternative agli spazi del digitale.

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