I fenomeni emergenti nel mondo dei pre-adolescenti: Guida la notte – Il Paese delle Meraviglie

Informare e aprire un dialogo su tematiche di stretta attualità, come il consumo di sostanze legali e illegali, l’utilizzo dei new media, il gaming e il gioco d’azzardo. È con questo obiettivo che il Comune di Bologna – in sinergia con due realtà del privato sociale, La Carovana Società Cooperativa Sociale e Open Group – promuove il progetto “Guida la Notte”, realizzato per offrire percorsi di prevenzione, formazione e riduzione dei rischi. Un progetto che si declina in tre direzioni, a seconda del target di riferimento che comportano, naturalmente, l’utilizzo di linguaggi diversi. Ecco, allora, Guida la Notte – Il Paese delle Meraviglie che si rivolge alle scuole secondarie di primo grado, Guida la Notte – Free Zone pensato invece per le scuole secondarie di secondo grado e Guida la Notte – Beat Project dedicato ai contesti del divertimento.

Il progetto “Il Paese delle Meraviglie” si rivolge alle scuole secondarie di primo grado della città di Bologna, assumendo un ruolo privilegiato rispetto ai temi della promozione della salute e della prevenzione delle dipendenze da sostanze illegali e legali, dalla tecnologia (videogiochi e social network) e dal gioco d’azzardo. I percorsi proposti durante l’a.s. 2019/2020 sono stati pensati e realizzati appropriatamente per le singole classi: “Relazioni digitali” per le classi prime, “Oltre lo schermo” per le seconde, “Vecchie e Nuove Dipendenze” per le terze. Inoltre sono stati proposti percorsi su temi specifici rivolti a gruppi trasversali (destinatari di differenti target): “Checkpoint: laboratorio sul gioco d’azzardo”, “Play spreading: peer e media education” e “gioco-spettacolo”.

I fenomeni emergenti negli incontri con le classi

Nelle classi prime durante le discussioni in classe sono stati affrontati temi relativi alle dinamiche di gruppo e alla loro gestione, includendo i gruppi Whatsapp e in particolare quelli di classe. All’interno del mondo sociale digitale i ragazzi sperimentano le prime relazioni personali e gruppali, di esclusione e di appartenenza, che influenzano la costruzione della propria identità. Difficoltà simili sono state riscontrate anche rispetto ai gruppi formati per giocare ai videogame, quali Fortnite, Call of Duty e Brawl Star. Ma qual è la percezione dei ragazzi del proprio rapporto con la tecnologia? Nella maggior parte dei casi emerge la preferenza a rinunciare alle uscite con gli amici piuttosto che rinunciare all’uso di smartphone o consolle. Tuttavia le attività sportive pomeridiane risultano ancora prioritarie per i preadolescenti, vissute come forma aggregativa fondamentale. Il rischio associato a questo fenomeno è da rilevare soprattutto nell’uso prolungato di questi strumenti digitali, che nei casi di vulnerabilità individuale può favorire situazioni di ritiro sociale.Èopportuno pertanto che gli stessi genitori accompagnino e supportino i figli verso una modalità autoregolativa più sana, fatta in primis di negoziazione delle regole legate al tempo trascorso.

Per quanto riguarda le classi seconde il confronto verteva su tematiche relative alla corporeità e all’immagine di sé, online e offline. Rispetto ai social network vengono spesso citati gli influencer, in particolar modo su Instagram e su Youtube – tra i maschi spesso anche giocatori di videogame divenuti popolari –, tanto da desiderare di diventare loro stessi degli influencer per acquisire sempre maggiore popolarità e visibilità tra i followers. È evidente come il desiderio di apparire, in qualsiasi forma esso si declini, rivesta un ruolo fondamentale per i preadolescenti. Parallelamente gli stessi riportano una chiara difficoltà da parte delle figure adulte di riferimento nella gestione di questi comportamenti sempre più frequenti, innescando non di rado accesi conflitti all’interno del nucleo familiare. Inoltre dalle discussioni in classe sono emersi alcuni comportamenti che richiedono un’attenzione particolare rispetto all’esposizione al rischio: uso di sigarette elettroniche e Iqos, acquisto di skills su videogiochi tramite carte prepagate e idealizzazione di youtubers e influencers.

Nelle classi terze i preadolescenti iniziano a esternare in modo sempre più evidente il bisogno di sperimentazione avviando il processo di separazione dal mondo adulto e individuazione della propria identità. Rispetto ai temi relativi alle vecchie e nuove dipendenze, ragazzi e ragazze hanno dimostrato una certa confusione sulle informazioni in possesso legate alla cannabis, cannabis light e cannabis medicinale, soprattutto in seguito all’apertura degli Store dedicati alla Cannabis Light. A questi si associano altri confronti rispetto a eventuali comportamenti a rischio quali l’autolesionismo e il suicidio, deep e darknet, video game e gioco d’azzardo, uso di medicinali da banco. Rimane un tema sottovalutato dagli stessi rispetto ai rischi associati quello legato all’uso di alcol ed energy drink.

La situazione di lockdown ha purtroppo interrotto la prosecuzione dei percorsi in alcune classi. Tuttavia è necessario sottolineare come il consolidamento di rapporti di fiducia e di alleanza tra scuole e operatori che hanno portato avanti il “Paese delle Meraviglie” nel tempo, si sia rivelata un’ottima risorsa, permettendo continuità e scambio interattivo nella fase delicata e di forte impatto intercorsa da marzo a oggi. Durante il primo lockdown sono stati sperimentati interventi in classe in modalità online, e sono stati creati format ad hoc per supportare docenti e genitori anche a distanza, potendo continuare a parlare di promozione della salute e prevenzione attraverso pillole video e consulenze psico-educative specifiche.

Rispetto all’anno scolastico 2020/2021, vista la fase pandemica in atto, il Comune di Bologna ha incoraggiato la proposta di “ristrutturare” il progetto ampliando le metodologie esistenti in presenza verso una dimensione digitale. Questo ri-adattamento delle risorse è rivolto non solo alle classi degli istituti che hanno aderito al progetto, ma anche ai genitori dei preadolescenti a cui esso è rivolto, genitori che si chiedono “Come fare?”, a volte un po’ spaventati, forse impotenti, ma curiosi di conoscere.

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