Come sono cambiati i consumi di sostanze in tempi di pandemia e lockdown? Come si sono riorganizzati i servizi che si occupano di giovani consumatori? Pubblichiamo oggi l’ultima tappa del nostro viaggio tra i progetti reggiani che, complice l’emergenza sanitaria, hanno dovuto trasformare le loro attività.
Coordinato dall’impresa sociale Base, il progetto giovani Made del comune di Scandiano – e come lui tutti i servizi rivolti alla persona che fondano il proprio statuto sul concetto di “prossimità” – è stato costretto a una profonda riformulazione metodologica delle proprie azioni. Una riformulazione che non ha colpito il senso, l’“ontologia”, di un progetto esistente dal 1996, ma che ha messo in discussione pratiche consolidate da una lunga esperienza sul campo. Lo stato di emergenza ha costretto a una iniziale riformulazione “per tentativi”, che in poco tempo ha trovato però una sua stabilità, una struttura su cui poggiare le proprie azioni, una fisionomia progettuale individuata anche grazie al confronto di rete con altre realtà ed enti.
In particolare, sono state attivate tre tipologie di azioni:
- una comunicazione digitale “classica” (mail, chat, ecc.) affiancata a una comunicazione social (curata da cooperativa Base da un punto di vista non solo contenutistico, ma anche tecnico/visivo) con l’obiettivo di intercettare bisogni specifici, idee, domande di giovani fra i 14-29 anni del territorio. Una comunicazione allo stesso tempo progettuale e promozionale, capace di far emergere idee e collaborazioni attive per la loro messa in pratica (modalità bottom-up dalla quale è nato il laboratorio di street art “ScandianoRipArte”) e simultaneamente di promuovere in maniera efficace le iniziative realizzate;
- attività individuali a distanza rivolte agli utenti più “fragili” intercettati in questi anni dagli educatori del progetto giovani, ma anche a nuovi utenti individuati attraverso la prima fase di comunicazione. Tra le attività, sostegno allo studio e preparazione agli esami; formazione alle dinamiche dei colloqui di lavoro, alla stesura di curriculum e affiancamento alla ricerca attiva del lavoro (in particolare in settore professionali non toccati dalla crisi); giochi da tavolo ed elettronici; altre attività pianificate con gli utenti con metodologia bottom-up. In particolare si sono proposte le attività a utenti con rete famigliare/amicale/istituzionale “fragile”, per i quali il progetto giovani costituisce uno dei pochi punti di riferimento;
- come anticipato, l’attivazione di “Scandiano RipArte”, un laboratorio permanente di street art scandito da tre appuntamenti settimanali fissi dal 15 giugno 2020. Un’azione di prossimità realizzata in presenza, un’idea laboratoriale nata da ragazzi contattati dagli educatori della cooperativa Base attraverso la suddetta azione di comunicazione. I giovani hanno co-progettato un “percorso” che sta evidenziando attraverso una serie di opere di street art il vissuto emozionale, collettivo e personale legato alle diverse fasi dell’emergenza Covid-19: dalla prima fase di crisi fino al momento successivo carico di speranza e desiderio di ripartire. Le opere affrontano la tematica principale sia in modo diretto (ad es. mettendo al centro dei disegni alcuni dei soggetti protagonisti delle diverse fasi dell’emergenza: medici, infermieri, forze dell’ordine, ecc.) sia in modo indiretto (ad es focalizzando nelle opere emozioni ed esperienze vissute in prima persona). Un laboratorio permanente così progettato permette di raggiungere diversi obiettivi: fare emergere e rendere pubbliche riflessioni personali e collettive sul nostro presente attraverso un’azione socio-educativa di prossimità coordinata dagli educatori della coop Base; dare spazio e valorizzare un percorso di co-progettazione curato e ideato da ragazzi di Scandiano, mettendo al centro l’arte e la capacità espressiva di giovani del territorio; permettere di riqualificare zone pubbliche che per vari motivi hanno assunto caratteristiche di degrado e di diseducazione alla bellezza.
Aspetto centrale, in ognuna di queste fasi gli educatori hanno veicolato con differenti metodologie i contenuti di Stile Critico, progetto che dal 2009 promuove la diffusione di un’informazione critica sugli stili di consumo (sostanze, prodotti, servizi, informazioni, etc.). Creato dalla cooperativa sociale Base con il sostegno del comune e del SerDP di Scandiano, il progetto è stato realizzato con la supervisione del Gruppo Abele di Torino e nel corso degli anni ha visto l’intervento diretto di alcuni dei massimi esperti a livello nazionale (don Luigi Ciotti, Edoardo Polidori, Leopoldo Grosso, ecc.), oltre che il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, dell’I.I.S.S. P. Gobetti e di altri enti territoriali. Rivolto ai giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni, annovera come obiettivi principali: educare al consumo consapevole; offrire un’informazione critica sulle sostanze; favorire l’empowerment sociale dei ragazzi; creare una rete con i locali pubblici e le realtà educative del territorio sul tema dei consumi.