Come sono cambiati i consumi di sostanze in tempi di pandemia e lockdown? Come si sono riorganizzati i servizi che si occupano di giovani consumatori? Da oggi e per le prossime settimane saremo in viaggio tra i progetti reggiani che, complice l’emergenza sanitaria, hanno dovuto trasformare le loro attività.
Educatori di strada sul web, il progetto dell’Azienda USL di Reggio Emilia
Ridefinire il ruolo delle professioni educative alla luce dei cambiamenti imposti dalla pandemia. Si chiama “Educatori di strada sul web” ed è un progetto di prossimità condotto da Unione dei Comuni dell’Appennino reggiano, Cooperastiva Sociale “Papa Giovanni XXIII”, Teatro appennino azienda speciale consortile e SerDP area Sud distretto di Castelnovo né Monti. “Il particolare periodo storico che stiamo vivendo e l’eccezionalità degli eventi ci costringono a sperimentare molto di più, a essere più veloci e flessibili approcciandosi a nuove metodologie, adatte alla situazione contingente e a quelle che verranno – spiegano i promotori –. Le esperienze maturate con l’emergenza sanitaria stanno portando cambiamenti importantissimi sia sul piano individuale, sia su quello collettivo. Questo sconvolgimento epocale comporta un cambiamento nelle modalità di relazione e di comunicazione, già iniziato precedentemente con la rivoluzione digitale, che ha reso ancora più evidente il gap generazionale”.
Queste constatazioni rendono necessaria una nuova chiave comunicativa, la sperimentazione di nuovi linguaggi, nuovi modi di condividere progetti e tempi liberi nella creazione di relazioni di valore. “Il ruolo delle professioni educative viene dialetticamente reimpostato, soprattutto sulla base della creatività educativa: costruire e custodire relazioni tramite la rete, trasformare l’emergenza in opportunità, diventare ambasciatori di buone prassi e di spunti educativi. Il ruolo dell’educatore diventa ancora più importante nella presenza online, in questo ambiente che vive il ‘collasso dei contesti’, la perdita dei ruoli e dei riferimenti consueti e fondamentali per i ragazzi. In questi ambiti – da non considerare assolutamente separati dalla vita dei giovani, bensì parte integrante –, in questo momento contingente, l’educatore è chiamato a supportare e accompagnare i giovani, facilitando la costruzione di strumenti critici per potersi autogestire in un sistema di informazioni e stimoli costanti”.
Avviato lo scorso maggio, “Educatori di strada sul web” durerà almeno sino a metà luglio. Dopo una valutazione in itinere, potrebbe essere esteso sino alla fine dell’anno. Tra i suoi obiettivi, stimolare e facilitare nuove possibilità creative e di protagonismo attivo per i giovani; fornire informazioni sui comportamenti a rischio; aprire riflessioni e dibattiti su tematiche e problematiche che riguardano i giovani, soprattutto in considerazione del cambiamento di comunicazione e linguaggio nelle relazioni educative e tra pari che questo particolare momento storico comporta; costruire e promuovere nuove modalità di relazione, riconoscimento e prossimità verso il ruolo dell’educatore; individuare eventuali situazioni di malessere e/o disagio; disponibilità ad attivarsi in funzioni di Media Education, ovvero in azioni formative ed educative in contesti digitali.
Tra le azioni messe in campo per raggiungere questi obiettivi, facilitazione online; educazione ai media; comunicazione digitale; educazione nel gaming.
Per la facilitazione online è stato aperto un canale Instagram dedicato, dal quale è possibile realizzare dirette, interviste, quiz, sondaggi, podcast anche con la co-conduzione di ragazzi ed educatori. Obiettivo, “connettersi a distanza” e “restare connessi”. “Vengono stimolate la creatività, la partecipazione e il protagonismo – spiegano gli organizzatori – con un monitoraggio e una attenzione verso eventuali segnali spia di disagio o richieste implicite di aiuto”. Quanto all’educazione ai media, si può intendere sia come formazione specifica sia come accompagnamento dei ragazzi e delle ragazze all’utilizzo di modalità relazionali appropriate, che implichino adeguatezza nella gestione del proprio comportamento, delle proprie emozioni e delle proprie attività nel mondo social.
Tema comunicazione digitale: è prevista la creazione di escape room sul tema dei “comportamenti a rischio”, con domande interattive e modalità innovative per stimolare un ingaggio e riflessioni su queste tematiche anche a distanza. Infine, il gaming: il progetto prevede la stesura di un calendario fatto di giochi di gruppo online: giochi di società e giochi di ruolo declinati in modalità online per offrire ai ragazzi la possibilità di essere coinvolti con altri coetanei e incrementare il loro benessere individuale. Contestulamente, è a disposizione uno spazio su Discord, un’applicazione progettata per le comunità di videogiocatori e molto utilizzata dai ragazzi e dalle ragazze. “L’educatore presente online avrà la possibilità di condividere un linguaggio comune ai ragazzi, cercando con loro un aggancio significativo, promuovendo contenuti, modalità, ascolto e approfondimento della relazione”.