Piacere chimico. Dalla coca degli Inca al ChemSex

Sempre più persone hanno rapporti sessuali sotto effetto di droghe o alcol. Un fenomeno trascinato da forme di consumo socialmente compatibili e dalla estrema facilità con cui è ormai possibile procurarsi qualsiasi droga. “Piacere chimico. Dalla coca degli Inca al ChemSex” è l’ultimo lavoro editoriale di Salvatore Giancane, medico tossicologo, studioso di fenomeni sociali e saggista, che affronta un argomento ancora poco scandagliato e senza alcun moralismo. Il volume, infatti, rappresenta la prima indagine italiana sull’uso delle droghe e dell’alcol nel sesso, con dati confrontati a quelli della letteratura scientifica sugli effetti delle sostanze sulla sessualità umana. Nell’introduzione di Giorgio Samorini si legge: “Il numero considerevolissimo di restituzioni dei questionari, lo scarsissimo scarto tra risposte complete e incomplete alle varie parti di cui era costituita l’indagine, l’affermazione di un consumo controllato che, pur con le opportune tare, vede sfuggirsi di mano solo una piccola percentuale di consumo problematico, costituiscono indicatori ‘pesanti’ di quanto Giancane e i suoi collaboratori siano riusciti a fare centro rispetto alla presa di parola di un ‘sommerso’, mai altrimenti emerso in queste proporzioni”. La parola chemsex è di origine anglosassone e unisce due parole diverse, chemicale sex, per indicare appunto il sesso praticato sotto gli effetti della droga, al fine di migliorare le performance; una forma di sesso estremo, che porta le persone coinvolte ad una doppia dipendeza, dalla droga e dal sesso, e a un radicale cambiamento della naturale sessualità. Secondo la ricostruzione di Giancane, il fenomeno – che è nato in Inghilterra – si è diffuso rapidamente anche in Italia e a Bologna in particolare. Sotto l’effetto di sostanze chimiche come mefedrone, crystal e ghb,  il sesso può andare avanti a volte anche per giorni, senza bere nè mangiare e senza provare dolore o stanchezza. Questo mette in pericolo la salute delle persone che lo praticano, oltre ad aumentare le probabilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Qui di seguito l’intervista di Drugadvisor a Salvatore Giancane.

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