Siete genitori di ragazzi o ragazze adolescenti, preadolescenti o di giovani uomini e donne e siete preoccupati per il futuro che vi aspetta o avete già i capelli dritti e non sapete più che pesci prendere?
In un nostro recente articolo abbiamo ragionato insieme a Lidia De Vido, educatrice e guida ambientale, sull’importanza di riuscire a “cambiare prospettiva” proponendo ai ragazzi di fare, con noi o con i loro amici, esperienze in natura in grado di aiutarli ad uscire dai ruoli consolidati, a spezzare gli schemi: esperienze fondamentali per sviluppare la propria personalità e costruire la propria identità.
Già da tempo, a Bologna e provincia, diverse agenzie educative propongono occasioni di incontro e di scambio nei contesti naturalistici ambientali.
Anche rispetto ai comportamenti emozionali legati al consumo di sostanze, in particolare nei giovani in età evolutiva, la strategia del coltivare o sperimentare alternative è fondamentale. Esperienze “in altezza” (ad esempio, l’arrampicata) o “in profondità” (ad esempio, la speleologia) consentono di scatenare positivamente adrenalina ed eccitazione emotiva senza l’utilizzo di sostanze, in maniera naturale grazie all’esperienza che si sta facendo. Un’esperienza sempre svolta nella massima sicurezza che può migliorare l’autostima o essere l’occasione per condividere le proprie difficoltà emotive ed essere sostenuti e capiti da chi è vicino in quel momento.
Il trekking, per esempio, permette di sperimentare la costanza e la resistenza alla fatica, di stimolare naturalmente la produzione di serotonina, di superare il limite del “non ce la posso fare”, di costruire un ritmo di gruppo nel raggiungere la meta.
Queste esperienze sono valide in tutte le relazioni significative: tra genitori e figli, tra educatori o insegnanti e ragazzi e tra amici. Offrono, innanzi tutto, un’avventura senza consumo di sostanze, capace di fare sperimentare risorse, limiti fisici e psicologici. Ma anche la possibilità di raccontare le proprie esperienze, interpretabili come stile di vita e bisogno di innescare un confronto, di vivere un’esperienza a contatto con la natura, oltre i ritmi e i tempi urbani, di confrontare se stessi rispetto a stili di vita non sani e comportamenti a rischio, di scoprire un comune sentire e costruire alleanze relazionali profonde, di sperimentare un consolidato strumento educativo.
Di seguito, vi proponiamo alcune tra le tante attività alternative – per lo più estive – a contatto con la natura. Le abbiamo scelte “fuori porta”, non troppo distanti da Bologna e facilmente accessibili.
Se per l’attività di albering suggeriamo il Triton’s Park e Saltapicchio, per la speleologia un buon punto di riferimento è l’Ente parchi di Bologna per un’avventura nella Grotta della Spipola, mentre per il trekking sono valide le proposte della Fondazione Villa Ghigi, del Corno alle Scale (dove ci sono programmi anche per gli appassionati di mountain biking) e della Coop Madre Selva. Adrenalina garantita, quindi, con le proposte di FreeRiver per rafting e torrentismo e, probabilmente da sperimentare almeno una volta nella vita, un’esperienza in barca a vela che il Centro Velico Suviana propone insieme a gite in solitaria o in gruppo in canoa e kayak.
Raccontateci la vostra esperienza o suggeritene altre, scrivete a redazione@www.drugadvisor.it