Energy drinks e il sottovalutato abuso di caffeina

Tra alcool e vecchie e nuove sostanze utilizzate dai giovani, molti genitori – seppur attenti o preoccupati – tendono spesso a sottovalutare l’abuso di caffeina. Si tratta, prima di tutto, di una sostanza stupefacente? Questa è la domanda più frequente alla quale rispondiamo in modo affermativo, in sintonia con quanto afferma l’Organizzazione mondiale della sanità che mette in guardia sull’utilizzo troppo diffuso tra i giovani di prodotti che contengono caffeina, come gli energy drinks. Recentemente, il Parlamento europeo ha bloccato la proposta di regolamento della Commissione Ue che intendeva valorizzare le proprietà di queste bevande, esaltandone «la capacità di aumentare l’attenzione o la concentrazione». Vietato, dunque, decantare le lodi e sponsorizzare le caratteristiche di queste bibite, che sono assunte regolarmente nell’Unione europea dal 68% degli adolescenti e dal 18% dei bambini.
Ogni famiglia valuta quando e come consentire ai ragazzi di bere un caffè al mattino, ma gli energy drinks meritano un discorso a parte. Parliamo di Red Bull, Burn, Monster e chi, più ne ha, più ne metta: negli ultimi dieci anni sono state lanciate sul mercato mondiale più di 500 bibite energizzanti a base di caffeina, zuccheri e altre sostanze (guaranà, ginseng, taurina, ecc.) che interagiscono con la caffeina potenziandone gli effetti. Oltre a ciò, oggi negli Stati Uniti la caffeina viene aggiunta in molti cibi: barrette e burro di arachidi, mentine e gomme da masticare, solo per fare alcuni esempi. Le pubblicità sono molto aggressive e puntano a un target sempre più giovane. I testimonial della marca più diffusa (giovani campioni sportivi) recitano: “Red Bull è un’ottima bevanda che ti dà quel po’ di energia in più che può essere molto utile subito prima di un allenamento o gara. Red Bull ti mette le ali!”; e ancora: “Bevo Red Bull 30 minuti prima di ogni gara, quando devo guidare e ogni qualvolta sono stanca. Red Bull mi dà quella dose extra di energia di cui ho bisogno”. Gli spot promuovono gli energy drink “durante lo studio, l’attività sportiva, una partita ai videogame e nelle lunghe notti di festa”.
Perché dovremmo allora prestare attenzione a queste bibite? Quanti “caffè” contengono? Che effetti producono?
È difficile stabilirlo con precisione, proprio per l’interazione della caffeina con le altre sostanze presenti, ma il quantitativo è ancora molto alto, considerando anche che quanti bevono energy drink ne assumono con regolarità e spesso più d’uno al giorno, e che la velocità di assunzione è molto più elevata rispetto a quella di un caffè saltuario nell’arco della giornata. Dalla loro immissione sul mercato, le organizzazioni sanitarie hanno costretto le aziende produttrici a ridurre il quantitativo di caffeina presente e a specificare sulle lattine gli effetti nocivi per alcune categorie di persone. Le etichette obbligano però i produttori a indicare la caffeina aggiunta, ma non a considerare quella naturale presente in altre sostanze, come semi, foglie e frutti di molte piante, inclusi il cacao, il caffè e il tè.
Quanti genitori consentirebbero ai loro figli di bere 3-4 tazzine di caffè in un colpo solo? Oltre al fatto che l’assunzione in un’unica soluzione di una dose giornaliera di caffeina è dannosa per qualunque età, occorre sempre ricordare che gli effetti delle sostanze psicoattive su un corpo in crescita sono molto più rischiosi, sia dal punto di vista neurologico, sia da quello cardiovascolare.
Oltre ai problemi di comportamento e di alterazione delle capacità cognitive nei più giovani, la caffeina – determinando un aumento dei battiti del cuore – può provocare tachicardia, nervosismo, disturbi del sonno, ansia, irritabilità, cefalea e agitazione, insieme a un’elevata sollecitazione del cuore, in particolare prima di uno sforzo fisico che produce già questo effetto sul nostro organo vitale. E’ noto ormai a tutti che soffi al cuore, aritmie, così come altre patologie cardiache, vengono per lo più scoperte in adolescenza durante l’attività sportiva. Su questi soggetti l’abuso di caffeina potrebbe anche risultare fatale. Il non percepire la stanchezza può inoltre fare sì che il soggetto si spinga oltre le sue possibilità, magari ignorando un crampo e rischiando uno strappo muscolare.
Un altro fattore d’allarme è rappresentato dal mix di energy drink e alcol. Gli energizzanti mascherano l’effetto sedativo dell’alcol e tendono a coprire i segnali significativi, amplificando il rischio di abuso o di comportamenti pericolosi, in particolare alla guida. Perciò, in molti paesi europei gli energy drinks sono regolamentati e in alcuni la vendita è vietata ai minorenni.
Insomma, tutto ciò dovrebbe portarci a riflettere insieme ai nostri figli sul consumo di queste bevande, a metterci in guardia e informati su un loro utilizzo consapevole. Per non entrare nel circolo vizioso: “Bevo energy drinks / faccio fatica a dormire / la mattina sono stanchissimo/ non riesco ad alzarmi per andare a scuola / bevo energy drinks, caffè o coca cola per alzarmi, restare sveglio e andare a scuola”. Un loop che non di rado è la giornata tipo che ricostruiamo insieme ai ragazzi e alle ragazze delle scuole che si confidano su certe loro difficoltà quotidiane.

Immagini da pixabay

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