Hikikomori

hikikomori

“La mia auto-reclusione è iniziata quando avevo 16 anni. Non frequentavo il liceo, avevo perso le amicizie e non avevo nessun obbiettivo. Sono cresciuta in una famiglia problematica. So che lo sono tutte, ma credo che la mia sia una tra quelle un po’ più complesse. Nella massa si perde, ma per me che la vivo ogni giorno ha un impatto diverso”

Hikikomori è il termine che è stato scelto per identificare una condizione, non una malattia, ma una scelta di auto- esclusione sociale. Quando tra tutti i posti del mondo scegli le quattro mura della tua stanza e resti li, lontana/o da una concezione reale dello spazio e del tempo. Il mondo fuori è talmente buio da non trovarci un senso per viverlo, talmente complesso che la solitudine resta la scelta più sensata.

Isolarsi, stare in disparte è la traduzione letterale del termine ikikimori che nasce nella cultura giapponese ma che ha preso piede anche nel nostro Paese. Si stimano 30.000 Ikikomori in Italia, ma il numero non è da considerarsi come dato certo. Non esistono ancora ricerche che ci permettono di avere i numeri esatti.

Navigando in rete si ha la percezione che sul fenomeno si è detto tutto e che non si si capito molto, tanti sono gli articolo e tante le teorie. Una teoria che ha avuto grande presa pubblica è quella che lega a filo stretto gli Hikikomori con la dipendenza da Internet. Con questa teoria si posiziona il fenomeno a un periodo storico che è quello dello sviluppo teconogico e una conseguenzoalità di processo, nel quale l’auto-esclusione diventa la conseguenza ovvia della dipendenza da internet.

Questa teoria ha delle basi poco solide nella pratica perchè ci sono molti elementi storici e di fenomeno che ci permettono di non trarre affrettate conclusioni.

  1. La dipendenza (sopratutto da videogiochi) è da ritenersi successiva all’auto-esclusione
  1. La reclusione avviene perchè “fuori” non c’è nulla e perchè non ci si sente adeguati a quello che il “fuori” richiede. Chiudersi con Internet diventa facile perchè il virtuale rende la solitudine meno pesante
  1. Unire i due fenomeni significa sostenere che l’assenza di internet porterebbe alla sparizione degli Hikikomori. E cosi non è.

Carla Ricci (ricercatrice presso l’università di Tokio) punto di riferimento in Italia per lo studio dell’Hikikomori sostiene infatti che:

“(…)l’affermazione “dipendente da Internet” è qui un po’ sfuggente. Io ritengo che la dipendenza (da intendersi soprattutto riferita ai videogames) si verifichi più facilmente successivamente, vale a dire una volta che è cominciato il ritiro e le motivazioni sono sia pratiche che psicologiche. Nei casi in cui ci sia un uso eccessivo di Internet prima del ritiro, esso può definirsi un elemento compartecipante alla auto-reclusione ma non è l’unico ed aggiungo che se esiste ci sono dei motivi che se fossero indagati scrupolosamente ed in fretta forse potrebbero non dico prevenire la reclusione ma imprimerle condizioni differenti, meno intransigenti.”

Serve un capro espiatorio in questa storia, è più facile imputare le cause di un fenomeno complesso a qualcosa che si mostra come una lampante e perfino ragionevole causa piuttosto che affondare il coltello nel problema, che significherebbe approfondire le cose con il rischio di non saperlo fare o di trovarsi davanti a qualcosa che non piace.

Prosegue la Prof. ssa Ricci, mettendo in luce una responsabilità collettiva. Quella responsabilità che deve farci ripristinare ciò che è andato perduto nelle vite dei nostri giovani, dare a quella perdita una sensata ragione. La dottoressa Ricci dice che l’unico luogo che può porsi tale obiettivo è quello più vicino a hikikomori, sia realmente che metaforicamente, è la sua famiglia.

Abbiamo, quindi, il compito di riformare i nostri ruoli educativi, ripulirci da ogni forma di giudizio e ipocrisia portandoci verso la costruzione di un “ambiente emotivo ” che influenzerebbe l’adolescente rinchiuso e potrebbe evitare le cause di un possibile insorgere del desiderio di auto-esclusione

Video delle Iene

https://www.youtube.com/watch?v=wM9tewfLxbI

Per un approfondimento

http://www.hikikomoriitalia.it

Foto: tratta da Wikipedia

 

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